CAMPO LEGAMBIENTE SUL CAMMINO D’OROPA da martedì 25 aprile a lunedì 1 maggio 2023
Campo nazionale per minimo 5 volontari e massimo 12
Arrivo in treno presso la stazione di Santhià sulla linea Milano-Torino
Alloggio in camerate presso Fondazione Bricherasio – fraz. Morzano Roppolo
Verranno date delle biciclette muscolari per gli spostamenti dal giorno 1 al giorno 4
Colazione presso la struttura
Pranzo nei giorni feriali presso mensa della Scuola dell’infanzia di Roppolo
Pranzi nei festivi e cene anche con accoglienza diffusa nelle case degli abitanti delle comunità di Viverone e Roppolo.
Programma di massima: Giorno 1: martedì 25 aprile
14.45 arrivo in stazione a Santhià e ritiro biciclette muscolari (bisogna chiedere altezza dei volontari)
15.00 passaggio da infopoint Via Francigena Santhià
15.30 Percorso in bici della prima tappa del Cammino d’Oropa con Paola Gianotti o Alberto Conte.
Da Santhià il cammino si sviluppa lungo la Via Francigena, il più famoso e antico cammino italiano, verso le colline dell’anfiteatro morenico d’Ivrea. Il tratto che vi proponiamo è di 16 km su strade di campagna non trafficate, prevalentemente pianeggiante con leggera salita nell’ultimo tratto per arrivare a Roppolo.
17.00 Arrivo a Morzano – frazione di Roppolo – Fondazione Bricherasio. Struttura di inizio ‘900 che la famiglia Bricherasio destinò a scuola popolare
20.00 Cena conviviale a cui parteciperanno le autorità locali, le famiglie della comunità e rappresentanti delle associazioni coinvolte
Giorno 2: mercoledì 26 aprile
8.30 Colazione
Gruppo A (3 persone)
9.00 (aggancio a Nontiscordardime) realizzazione del murales presso la Scuola d’infanzia di
Roppolo con la guida di Sophie Bourkab, arteterapista. Attività che rientra nel progetto
AmbientArti per la salvaguardia dei presidi scolastici nei piccoli paesi. 12.30 pranzo presso la mensa della scuola d’Infanzia di Roppolo a cura del Comune.
Gruppo B (2- 7 persone)
9.00 pulizia area Fondazione Bricherasio. L’edificio e soprattutto il suo giardino hanno bisogno sia
di pulizia che taglio di prati e siepi. Sarà anche un modo per conoscere meglio lo spazio che
in cui sarete ospitati.
12.30 pranzo presso mensa della scuola d’Infanzia di Roppolo a cura del Comune
Gruppo A + B
14.30 gita a Ivrea. Spostamento in macchina
18.00 Incontro allo Zac! presso il Movicentro di Ivrea. Lo ZAC! è un luogo di collaborazione,
aperto al territorio, dove si sperimentano percorsi di socialità, di convivialità e di economia solidale.
Ci sarà un incontro sulla salvaguardia delle aree umide a cui parteciperanno rappresentanti del Contratto del Lago di Viverone. Ci racconteranno di Steps Towards 2030, un progetto Erasmus+ Scambi di Giovani che si sta realizzando nell’area del Lago. Verrà proiettato Libellule di Adonella Marena. Incontro con esperti di sostenibilità ambientale .
20.00 cena allo Zac!
Giorno 3: giovedì 27 aprile
8.30 colazione
9.00 pulizia area San Vitale, Roppolo. L’area, situata in una frazione del villaggio, ha al suo centro
una chiesa luogo di pellegrinaggio. Ci sono alcuni arredi esterni da rimettere a posto e
trattare con prodotti protettivi per legno, tagliare e pulire il prato e sistemare le siepi. 12.30 pranzo presso mensa della scuola d’Infanzia di Roppolo a cura del Comune
Gruppo A
14.30 Murales presso scuola d’infanzia di Roppolo con Sophie Bourkab
Gruppo B
14.30 pulizia area Monte Orsetto. L’area fa parte sempre del Comune di Roppolo. Ha alcuni resti
archeologici, tra cui delle incisioni. E’ in corso una sua valorizzazione anche formale. Si tratterà di gettare eventuale spazzatura, tagliare l’erba e raccogliere le foglie. Inoltre sarà da verificare e ripristinare la segnaletica del percorso
20.00 cena nelle famiglie di Roppolo e Viverone
Giorno 4: venerdì 28 aprile
8.30 colazione
9.00 verifica e posa segnaletica Giro lago in bici. Il Giro lago è un anello che si può fare a piedi o in
bicicletta intorno al Lago di Viverone. Conduce, tra gli altri siti d’interesse, anche a quello palafitticolo. E’ un sito di enorme interesse storico e naturalistico. Dovremo verificare, con la guida di Alberto Conte di Movimento Lento, la segnaletica e ripristinarla ove necessario. Inoltre vi sono dei pali e delle frecce ancora da posizionare e trattare con prodotti protettivi per legno.
12.30 pranzo al sacco fornito dalla mensa di Roppolo
17.00 Riconsegna biciclette a E-bike della Serra, noleggio bici a Viverone, a poca distanza dal
lungolago
17.30 ritorno in Fondazione
20.00 cena presso Pizzeria a spese dei partecipanti
Giorno 5: sabato 29 aprile
8.30 colazione
9.00 verifica e posa Buon Cammino 1. Un percorso che tocca le aree naturalistiche e storiche
intorno a Roppolo. Tracciato e segnalato da un Progetto di Pubblica Utilità 8 anni fa,
necessita di una revisione della segnaletica e trattare i pali con prodotti protettivi per legno. 12.30 pranzo al sacco fornito da Legambiente Dora Baltea
16.30 ritorno in Fondazione
20.00 cena presso Fondazione ordinata a ristorante della zona
21.00 incontro pubblico in Fondazione con associazioni e amministratori contrari al progetto in
corso di VIA di un inceneritore a Cavaglià. La società A2A ha riproposto un progetto a soli 5 km dal Lago di Viverone, in un’area – la Valledora – già ambientalmente compromessa a causa della concentrazione di discariche e impianti per il trattamento rifiuti già presenti. Le associazioni che si oppongono all’opera vi racconteranno le loro ragioni
Giorno 6: domenica 30 aprile
9.30 Colazione
mattinata libera
Pranzo al sacco
15.00 pulizia area Fondazione
18.00 incontro di riflessione sul campo
20.00 cena presso famiglie di Roppolo e Viverone
Giorno 7:
8.30 colazione
10.30 partecipazione festa 1 maggio Roppolo. Come di consueto vi sarà un momento di
celebrazione davanti al Municipio in cui suonerà la banda del paese.
Saluti e trasporto in macchina 12.00 Stazione Santhià per partenze
Nell’attesa delle prossime festività, la Fondazione ora si presenta così:
alla Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio a Morzano di Roppolo, altro evento significativo… vi aspettiamo per vivere insieme un momento di sogni ed emozioni !!!
COMUNICATO STAMPA:
Domenica in scena “Se la vita mia fosse poesia…” di Marco Di Stefano con poesie di Enrico
Frandino alla Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio
Roppolo (BI) – Secondo appuntamento con “Se la vita mia fosse poesia…”, spettacolo di e con
Marco Di Stefano che andrà in scena domenica 23 ottobre alle ore 16 nella prestigiosa sede della
fondazione “Emanuele Cacherano di Bricherasio” di Roppolo (Biella). L’incantevole recital tra
sogni ed emozioni, che nasce dalla viva collaborazione tra il regista e attore lucchese e il poeta
biellese Enrico Frandino, è reduce da una strepitosa prima nazionale tenutasi venerdì scorso al
teatro Don Minzoni di Biella. Un evento dall’impronta totalizzante, resa unica dalla comunione delle arti che dialogano fino a una
comunicazione intima con lo spettatore. Il fil rouge che tiene insieme la poesia, la recitazione, la
musica è frutto dell’esperienza pluriennale del Di Stefano. Molto conosciuto per partecipazioni e
ruoli significativi nei film d’azione e horror di registi del calibro di Fulci, Lucchetti e Bergonzelli, da
diversi anni il suo impegno artistico è rivolto all’integrazione sociale grazie alla realizzazione di
progetti e laboratori teatrali di forte impatto collettivo. Il suo fiore all’occhiello è il Teatro della
Comunità, un genere di fama internazionale di cui è fondatore e che il performer porta avanti
insieme alla compagna di vita e nota coreografa Tanya Khabarova. Sensibile e opportuno compagno di viaggio in “Se la vita mia fosse poesia…” è Enrico Frandino, che partecipa in modo viscerale alla realizzazione del recital: sue le liriche tratte dalle sillogi
Carezze di Vento e Pittore dell’anima; Di Stefano le interpreta magistralmente intervallandole a
monologhi e classici della musica internazionale da lui stesso eseguiti con la tromba e
l’accompagnamento dei due fratelli chitarristi Giuseppe e Daniele Angelino. Ricordiamo che la
fama di Frandino è legata alla vittoria di un centinaio di concorsi internazionali e al prestigio delle
pubblicazioni che lo presentano agli occhi del pubblico come il poeta dell’anima, cioè a dire la voce
che riesce a interpretare i sentimenti dell’uomo contemporaneo. “Se la vita mia fosse poesia…” conta sul sostegno della fondazione “Emanuele Cacherano di
Bricherasio” di Roppolo che trae ispirazione dalla figura del nobile torinese fondatore
dell’Automobile Club d’Italia e della prima “Fabbrica Italiana Automobili di Torino”. Un
personaggio imprenditoriale di notevole spessore da cui l’ente morale biellese prende spunto per
operare in modo attivo e intraprendente. Si ricorda che il recital di domenica 23 ottobre, com’è stato
per la prima nazionale di venerdì 21, è aperto al pubblico in forma gratuita. Saranno però raccolte
offerte libere in favore della realizzazione di due progetti che il presidente della fondazione, Maurizio Aiassa, ha in cuore di realizzare. Si tratta di una biblioteca all’interno del parco e la
ristrutturazione di uno degli stabili per la creazione di un laboratorio scolastico. Sono inoltre previste altre diciannove repliche dello spettacolo in tutta Italia (location ancora da
confermare). Info e contatti
PORTE APERTE ALLA FONDAZIONE EMANUELE CACHERANO DI BRICHERASIO
La Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio, situata in Via Giovanni Battista
Bricherasio, n.2, Morzano Fraz. di Roppolo (BI), stupendo complesso che si distingue
per la sua antica ed insolita architettura di pregio, già scuola ed asilo infantile con annessa
chiesa è circondata da un parco con vista sul lago di Viverone, inserita in un territorio che
fa parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, riapre le porte ai visitatori e si propone fra le
mete estive 2022 con una serie di eventi:
Immagini sovrane
Ritratti fotografici e autografi (XIX-XX secolo)
Nonostante tutte le innovazioni che si sono sviluppate, sin dal suo inizio, il soggetto della
fotografia ha continuato a essere spesso associato alla rappresentazione delle persone. In A Short
History of Photography (1931), Walter Benjamin notava: «La rinuncia alla figura umana è la più
difficile di tutte le cose per la fotografia». La Fondazione Emanuele Cacherano di Bricherasio
dispone di un significativo patrimonio di opere fotografiche, raffiguranti fra le altre rilevanti
personalità dell’ambiente ecclesiastico e curiale del Novecento: espressione degli storici rapporti
di contatto fra la Fondazione e il contesto delle istituzioni, in particolare clericali. È oggi
opportuno darne una visione completa al pubblico, anche per esibire il valore del retaggio risalente
della stessa Fondazione, mostrando le figurazioni rese da alcuni fotografi ufficiali dei pontefici,
in particolare il poliedrico Giuseppe Felici (1839-1923).
Pare utile affiancare a tali immagini quelle espresse da raccolte private che interessano la fine del
XIX secolo e il XX, spingendosi sino a una istantanea del 2017. Si sono distinte alcune
rappresentazioni – tanto ritratti autografati, quanto alcuni scatti privati – appartenenti a esponenti
della Casa reale italiana, da Umberto I sino a Maria José nel 1946. Nel solco dell’attenzione verso
l’identità infantile, adesa allo statuto della Fondazione, si segnalano gli scatti di Elena Petrović-
Njegoš (1873-1952), autrice dei negativi di due carte stampate e il ritratto eseguito da Eva Barrett
(1879-1950). In voluto parallelo verrà posta in vetrina anche Mezdê: ripresa della realtà famigliare
contadina dei primi del Novecento, secondo il dettato della riflessione umana e sociale seguita da
Emanuele Cacherano di Bricherasio e dalla cerchia di artisti e letterati del suo ambito. Mezdê si
deve all’obiettivo di Tullo Padovani (1873-1917), membro della compagine riformista del suo
tempo.
Alla congerie del concetto al titolo – ossia la sovranità espressa dalla stessa immagine – si
uniscono anche gli autografi del premier William Ewart Gladstone, sensibile alle vicende del
Risorgimento italiano; e di Henriette de Vendôme, nata principessa del Belgio, socialite della
Belle Époque parigina. Autori ne sono Herbert Rose Barraud (1845-1896) e uno degli esponenti
della famiglia Günther, importanti fotografi ritrattisti europei. Voluta l’attenzione verso la figura
femminile. Non solo in un contesto sociale elevato, ma soprattutto per il ruolo della donna dietro
la macchina fotografica. Oltre a Elena Petrović-Njegoš e a Eva Barrett si evidenziano fra le artiste,
Hélène de Mrozovski (1892-1941) e Ghitta Carell Klein (1899-1972) – cui si devono più
istantanee. Originarie, la prima e le ultime due, della Europa orientale e, nel caso della Carell, di
provenienza israelita. Tale antologia non è casuale. Intende fare riflettere lo spettatore sul
significato di eguaglianza: né differenze geografiche, né religiose e culturali, né sessuali, limitano
o divergono l’estremo valore del prodotto di una artista.
Il totale dei positivi esibiti oltrepassa la ventina, esponendo fra gli autori il pioniere Luigi
Montabone (m. 1877); il pittore e fotografo Emilio Sommariva (1883-1956); ed esiti del
laboratorio di rilevanti maestri italiani: i Bettini (Livorno), i D’Alessandri (Roma), i Gregori
(Piacenza), Guigoni e Bossi (Milano), Vianelli (Venezia). Ulteriore spessore dell’ambito
espositivo è dato da due abiti femminili contestuali al quadro della sembianza femminile e dalla
rassegna di quattro macchine fotografiche portatili, riandanti ai primi Novecento, appartenute allo
stesso Tullo Padovani. Due dettagli che ricondurranno materialmente i visitatori dall’esito al
processore e alla stessa personalizzazione della fotografia. A concludere la vetrina un parallelo,
che interroga l’ospite sul carattere significativo del ritratto fotografico. Una giovane riprodotta da
Hélène de Mrozovski, posta nella grazia dell’eleganza aristocratica, e di riflesso Charlotte
Casiraghi, che nell’autografo del 2017 si mostra nello stile della top model.
Una grande serata per…stare insieme…guardare le stelle…sognare, apprendere VIVERE !
«Studi Piemontesi», L, II, 2021. Nella sezione Notizie e asterischi, trovate a p. 708 la relazione di Chiara Fabiola Prina
Plastica dell’infanzia. Esposizione di gruppi bronzei di Leonardo Bistolfi e Eugenio Pellini alla Fondazione “Emanuele Cacherano di Bricherasio” Il 3 ottobre a Morzano di Roppolo (BI) sono stati esposti tre piccoli gruppi bronzei, appartenenti alla collezione privata di un imprenditore milanese: il Terzetto (1889) di Leonardo Bistolfi (1859-1933) e due eloquenti figure di fanciulli – una ragazzina e un bimbo – opera di Eugenio Pellini (1869-1934). La fattura della piccola raccolta, appartenente a due diverse mani, risale al periodo 1889-1910 circa, ed è accomunata dal medesimo alone sociale e culturale che permeava lo stile giovanile di Bistolfi e Pellini – colleghi e competitori – all’interno del periodo cosiddetto “scapigliato” dei due autori. La vetrina è stata esibita in presenza presso l’arena della Fondazione “Emanuele Cacherano di Bricherasio”, avvalendosi del patrocinio del Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis. L’istituto di Morzano, fondato con fini didattici nel 1908 da Eleonora Massel di Caresana in memoria del nipote Emanuele da poco scomparso, fu eretto in ente morale nel 1914 da Sofia Cacherano di Bricherasio, sorella del conte. Grazie all’impegno dell’attuale presidenza e del Consiglio amministrativo, la Fondazione promuove oggi attività formative e didattiche, artistiche, culturali e socio culturali, collegate al valore del territorio e dell’ambiente, del paesaggio agricolo-umano e del riguardo all’artigianato storico e manifatturiero. Nella circostanza, il presidente Maurizio Aiassa ha presentato agli ospiti il direttore scientifico della Fondazione, designato nel corso dei mesi precedenti: Giorgio Federico Siboni (Università degli Studi di Milano), socio e collaboratore del Centro Studi Piemontesi. A Siboni si è dovuto un contributo introduttivo sulla figura di Emanuele Cacherano di Bricherasio (1869-1904). Il conte – discendente da una delle più cospicue famiglie della aristocrazia subalpina – si pose in dimestichezza con studi di sociologia e approfondimenti culturali. Negli anni divenne amico e interlocutore di Leonardo Bistolfi e di Edmondo De Amicis. Primissimo protagonista della cerchia di appassionati e pionieri dell’industria motoristica, promosse la costituzione in Italia dell’Automobile Club e partecipò quindi alle prime iniziative di diffusione tecnica e sportiva dei nuovi mezzi di trasporto. Nell’ottobre 1898 fu tra i propugnatori della società Ceirano e, come noto, nel luglio dell’anno successivo, fu il promotore della società FIAT, di cui fu primo vicepresidente, creando personalmente il collegamento fra la nascente attività industriale e gli ambienti della finanza e della buona aristocrazia torinese. All’apporto di Giulia Baratta, giovane storica e critica artistica genovese, il pubblico è stato debitore della approfondita riflessione sulle opere esibite. Giulia Baratta ha evidenziato, con puntualità da specialista, come le tre esecuzioni risentano in modo palese dell’evoluzione del linguaggio plastico italiano della seconda metà dell’Ottocento. Animati da un dettato oltremodo vibrante, insieme preciso e “pittorico”, i tre rilievi si concentrano sulle pose tutt’altro che facili, oltreché sulle espressioni effettive e proprie dei protagonisti, lasciandosi andare allo stile e al piacere del dettaglio effigiato con gusto. Alla esposizione sono seguiti la bella rassegna di alcuni lavori pittorici di paesaggisti del territorio e il rinfresco nel salone dell’edificio principale della Fondazione. Fra i sostenitori dell’evento comparivano anche il Mauto – Museo dell’Automobile Torino e il R.a.c.i. – Registro Ancetrés Club Italia. Con la presidenza e il Consiglio della Fondazione c’è per il futuro l’intento di approfondire, sulla scorta dello studio di più voci, tanto aspetti prosopografici dei Cacherano di Bricherasio, quanto di affidare alle cure di Giorgio Federico Siboni ulteriori ricerche sull’esperienza biografica del conte Emanuele.
Chiara Fabiola Prina
nella sorprendente cornice paesaggistica della Fondazione Bricherasio, un evento che intende vedere volti sorridenti e lieti per la condivisione della castagnata, del vin brulè, della mostra “semplicemmente paesaggi” ancora visitabile e….il piacere di stare insieme allegramente.
VI ASPETTIAMO DOMENICA 7 NOVEMBRE con il green pass!
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